pollinosi
Introduzione
Negli ultimi anni si è rafforzata drasticamente la diffusione di reazioni allergiche definite come reazioni di ipersensibilità immediata di I tipo che coinvolgono specificatamente la reazione di riconoscimento tra anticorpi IgE e allergeni di natura proteica. I fenomeni di reazione immediata coinvolgono essenzialmente lo stato di permeabilità dei capillari e/o la contrazione della muscolatura liscia a seconda dell’apparato interessato.
Ad esempio nell’asma bronchiale si verifica una intensa dispnea e fame d’aria a seguito della contrazione della muscolatura liscia bronchiale; nella febbre da fieno o rinite-congiuntivite allergica i segni clinici sono a carico della mucosa nasale e/o della congiuntiva: starnuti, marcata secrezione mucosa, bruciore agli occhi, lacrimazione, fotofobia. Nell’orticaria invece sono localizzati alla cute con prurito, comparsa di ponfi, gonfiore. In generale si può avere anche ipotensione arteriosa e più gravemente anche uno shock anafilattico.
L’insorgere del raffreddore da fieno o pollinosi è stagionale ed è correlato con il periodo di fioritura degli alberi, dei campi coltivati e dei prati tranne il caso in cui i pollini siano annuali allora si tratta di una allergia cronica (anche nel caso di allergia agli acari o al pelo degli animali , o quella a sostanze chimiche industriali).
Nella prassi quotidiana vengono prescritti farmaci rinologici, simpaticomimetici (derivati dell’imidazolina), glicocorticoidi, antistaminici e cromoglicato stabilizzatore dei mastociti
(sono, lo ricordo , le cellule cui vengono presentati gli allergeni dalle IgE, e che in seguito a degranulazione liberano sostanze ben note come l’istamina, i leucotrieni , le Pge, eparina e fattori di necrosi)(vedi figura tratta da “Patologia Generale”, Michael G. Taussig).
Per arrivare ad una diagnosi attendibile sono necessari i test cutanei, e l’anamnesi del paziente: questi dati sono correlati ai calendari pollinici che permettono di avere informazioni sui periodi di comparsa, incremento e diminuzione dei pollini.
In italia i principali pollini allergizzanti appartengono alle famiglie delle: Graminaceae (generiche piante a “spiga”), Urticaceae, Compositaea (generiche piante a capolino tipo “margherita”) cui si aggiungono i pollini degli alberi ( Cipressi, Quercia, Pini, Castagni, Tigli, Olivo, Platano, etc..).
Comunque si è verificato come l’affezione sia più frequente per gli abitanti delle aree urbane o viceversa per persone esposte fin dalla nascita ad alte concentrazioni polliniche a causa d’instaurarsi di una successiva intolleranza immunologica .
Studi recenti correlano la reazione allergica (soprattutto asmatica) a situazioni di stress o conflitti emotivi mettendo in risalto le relazioni esistenti tra sistema immunitario e psiconeuroendocrinologia.
Come vengono trattate queste patologie in medicina alternativa
Il trattamento di queste patologie in medicina alternativa prevede una iniziale depurazione seguita da un trattamento specifico o da un trattamento sintomatico. Insieme ai trattamenti spesso vengono consigliati degli immunostimolanti ad esempio gli stessi che si usano prima dell’inverno per prevenire le malattie da raffreddamento.
I consigli indicati devono essere valutati insieme ad un medico e/o farmacista esperto di naturopatia ed omeopatia. Solo il medico omeopata può stabilire, previo una accurata anamnesi dal paziente la cura più specifica che in omeopatia è sempre “ad personam”.
1) Rimedi per depurare il corpo: si utilizza un drenante che purifichi l’organismo prima del trattamento specifico o sintomatico. Si possono richiedere:
Drenanti omeopatici a base di Chelidonium, Lycopodium, Solidago, Thuya, Myosotis, Carduus-Tarassacum-Equisetum omeopatizzati, che ciascuna ditta possiede con formulazioni specifiche proprio perché l’azione depurativa è richiesta prima di iniziare qualsiasi trattamento omeopatico specifico.
Drenanti fitoterapici: formulazioni a base di tinture madri di Fumaria, Bardana, Tarassaco, Carduus, Cynara, Viola T.(in media 20 gtt 3 volte al di’).
2) Trattamenti:
–Trattamento specifico( quando si è scoperta la “sostanza” cui si è allergici): utilizzo di spray omeopatici con il singolo allergene o con un mix di pollini. L’utilizzo dei mix è significativo perché spesso il paziente è sensibile a più pollini di una stessa famiglia botanica.
Il medico omeopata personalizza le cure precisando forma e diluizioni specifici a seconda del tipo di allergene: questi rimedi esistono in varie forme farmaceutiche: fiale bevibili, granuli, globuli, dosi/capsule o come cure intere a diluizione crescente (indicato con il termine di “scalare progressivo”).
In commercio sono inoltre presenti dei mix omeopatici molto complessi che comprendono anche gli allergeni responsabili delle allergie alimentari o da sostanze chimiche e contengono già nella loro formulazione rimedi drenanti e immunostimolanti.
-Trattamento sintomatico (da attuare in fase acuta quando non si conosce il preciso polline o la sostanza che ha scatenato la reazione allergica)
In questo caso il medico omeopata prescrive dei rimedi omeopatici che rientrano solitamente tra quelli sottoindicati.
Rimedi omeopatici :
(rientrano anche nella composizione dei complessi omeopatici e degli spray)
POLLENS: come preventivo 1 mese prima dell’inizio periodo polline specifico o in fase acuta per qualsiasi allergia.
HISTAMINUM: per modulare/ diminuire l’azione dell’istamina liberata dai mastociti ( alcuni medici prescrivono anche le dosi).
ALLIUM CEPA: quando vi è corizza abbondante e starnuti e quando i sintomi peggiorano in ambiente caldo e migliorano all’aria aperta.
ARSENICUM ALBUM: modalità inverse ad allium, con aggiunta di irritazione dolorosa delle mucose.
EUPHRASIA: quando è presente infiammazione al bordo delle palpebre con congiuntivite, lacrimazione, secrezione densa e pannosa. Questo rimedio si trova anche nei comuni colliri omeopatici spesso aggiunto a Chamomilla ad azione lenitiva e antiarrossamento.
SABADILLA: quando oltre alla lacrimazione vi sia una sensazione di debolezza con spasmi dell’esofago e sensazione di bolo o di filo in gola che migliora bevendo liquidi caldi.
STICTA PULMONARIA : se vi è totale ostruzione nasale e aggravamento per brusche variazioni della temperatura. Se vi è tosse abbaiante, irritativa.
3) Terapia immunostimolante generica: indicata nelle allergie e anche come preventivo dei disturbi invernali:
-Fitoterapia:
–Tinture madri d’elezione di Echinacea, Rosa C., usate in tutti i processi infiammatori.
Altre tinture madri meno usate:
Agrimonia: congiuntivite e orticaria.
Elicriso: asma, bronchite.
Liquirizia: Antiallergico generico (attenzione che può provocare ipertensione, cefalea, vertigini).
Menta Acquatica: allergia da farmaci o alimenti.
–Macerati glicerici che si possono richiedere:
Ribes N.: in tutti i casi di infiammazione, possiede una azione cortisonosimile.
Viburnum L.: in caso di asma , bronchite, eczema.
Rosmarinus Off.: per le allergie croniche.
Juglans R e Cedrus L..: nei casi di dermatiti allergiche pruriginose.
Alnus G.: in caso di allergia alimentare o nell’asma.
-Omeopatia:
THYMULINE : usato in granuli , prescritto anche in dosi.
MUCOSA RINO/FARINGEA nel caso di irritazione grave della mucosa e per favorire la reazione. Derivati contenenti fegato lisato di ANAS BARBARIE omeopatizzato.
-Piante introdotte dalla Medicina tradizionale Cinese:
Perilla Frutescens foglie: sembra agire riducendo il rilascio di tumor necrosis factor TNF,da parte dei mastociti , inibendo quindi l’infiammazione che segue.
Ganoderma lucidium (Reishi): si tratta di un fungo che oltre ad avere proprietà antiallergiche è anche anti-ossidante e immunostimolante.
(Articolo della dott. Valentina Pavan)