meccanismo delle essenze floreali

I rimedi ottenuti dai fiori agiscono fornendo al corpo l’energia di attivazione di  percorsi emotivi bloccati, di percorsi di consapevolezza. Come avviene questo? Succede che l’individuo in terapia,  si ritrova a reagire a situazioni quotidiane con emozioni forti, inopportune, violente e quindi impossibili da nascondere o tralasciare. L’individuo è costretto ad affrontare degli stati d’animo che non considerava né conosceva e ora sono importanti, vitali. Il fiore in questo modo  agisce da catalizzatore di consapevolezza. La fase che il fiore promuove può essere molto utile per capire come un certo tipo di pensieri conducano al  circolo vizioso della malattia.

Ad esempio: un anziano, senza ragioni apparenti, non ha più voglia di uscire di casa, né di unirsi agli amici per la consueta partita a carte. Diviene triste e pensieroso. La moglie teme che si stia ammalando ma fortunatamente intuisce che il marito è ancora sconvolto dalla morte di uno degli amici, proprio uno di quelli con cui era solito giocare. Non sa come aiutare il marito che si dimostra ostile e taciturno.

Cosa è successo che ha modificato così improvvisamente il comportamento  di quest’uomo?

Parlando con lui si scopre che si aspettava prima o poi che  sarebbe successo, era solo questione di tempo, e tutti avrebbero seguito la fine dell’amico. Quell’uomo aveva paura, l’esperienza della morte di un altro gli sembrava un avvertimento e stava aspettando che queste paure si materializzassero. Si era chiuso nel terrore dell’inesorabile. Il pensiero della morte stava realmente preparandolo a subirla, quasi la invocasse. Era condizionato da questo pensiero, non era più libero di vivere. Il problema come sempre non è capire ma agire dopo che sia ha preso coscienza: agire per smascherare il circolo vizioso, opporsi con un comportamento contrario. E’ già positivo sforzarsi di fare opposizione a questi pensieri: l’energia per fare questo sforzo è fornita dal fiore che aiuta sia a capire sia a trovare la forza per contrastare. L’uomo del caso, esiste davvero e ora sorride al suo passato comportamento, ha capito quanto si era allontanato dalla sua vita per lasciarsi fuorviare  da pensieri inconsistenti automatici  impossibili da controllare perchè non consapevoli.

(Articolo della dott. Valentina Pavan)