cosa si intende per aromaterapia?

 

L’ aromaterapia è una pratica molto antica infatti senza saperlo le casalinghe praticano la fito e l’aromaterapia ogni volta che cucinando una verdura, pensano al suo effetto benefico: ci sono tantissimi vegetali che possiedono essenze aromatiche che ci curano e non lo sappiamo. Aglio, cipolla, camomilla, chiodo di garofano, salvia, rosmarino, timo, santoreggia sono una parte delle piante che contengono le essenze aromatiche curative. Ad esempio, un infuso di camomilla è una vera e propria estrazione che permette di estrarre per mezzo dell’acqua calda le sostanze aromatiche volatili calmanti del fiore che conosciamo. Ad esempio sono note fin dai tempi antichi le proprietà antibiotiche del succo di cipolla, che veniva posto sopra le ferite come disinfettante, cicatrizzante. “Gli aromi” vengono anche designati con altri nomi come “olii essenziali”, “essenze aromatiche”, “olii eterei”. In genere sono incolori ma alcuni sono colorate tipo quella di cannella ( rossastra) camomilla (blu)  , assenzio (verde).

Gli aromi sono prodotti oleosi, volatili e odorosi, estratti dai vegetali per distillazione a vapore, per spremitura, per incisione, talvolta per separazione (con il calore o con solventi) o per enfleurage ( del grasso o dell’olio vengono posti a contatto con il vegetale fresco che estrae il profumo).

Gli olii essenziali possono essere usati con varie modalità come infusi,  decotti, per inalazioni, in bagni, in creme o altri preparati da spalmare sulla pelle. Talvolta vengono mescolati alle polveri che compongono capsule e compresse. L’olio essenziale deve essere prescritto da una persona esperta perché, soprattutto se si esagera con la dose può irritare, e dare nei casi più gravi anche sensibilizzazione che si può manifestare con forme asmatiche. (Fare attenzione all’assunzione nei bambini troppo piccoli!!!)

“ Tutto è veleno, niente è veleno” diceva  Paracelso quello che conta è la dose. Attenzione perché si possono avere disturbi tipo cefalee a causa di profumi fatti con essenze sintetiche.

Le essenze sono tossiche se usate in modo inappropriato, soprattutto devono essere di ottima qualità quando sono utilizzate a scopo curativo e non per aromatizzare i saponi o i bagno schiuma. Inoltre spesso la pianta si libera dei pesticidi attraverso la via di secrezione degli olii essenziali. Una buona essenza in genere è molto costosa. Semplicemente le essenze si distinguono dagli olii grassi, che sono fissi e macchiano il foglio di carta in modo permanente, in quanto si volatilizzano con il calore e la loro macchia scompare rapidamente dalla  carta.

Generalmente gli olii essenziali hanno una azione antisettica e antimicrobica alcune agiscono anche come antitossiche, antivirali, cicatrizzanti ed energetiche.

Chimicamente possono essere aldeidi, chetoni, esteri, terpeni, alcoli.

In questi anni, le moderne metodologie di ricerca attraverso nuove tecniche di cromatografia, ci hanno permesso di stabilire a quale composto chimico si può imputare un effetto terapeutico. Gli olii essenziali oltre ad avere un effetto terapeutico sono profumati. Ricordiamoci che  “L’essenza è per le piante ciò che l’ormone è per le ghiandole endocrine” (Jean Valnet).

L’ essenza naturale o totale si rivela assai più attiva del suo costituente principale, inoltre i costituenti inferiori in percentuale sono più attivi dei costituenti principali. Per questo effetto di sinergia ne consegue che l’essenza naturale di eucalipto è più forte dell’eucaliptolo.

L’essenza non pura e naturale non ha effetti collaterali invece un essenza non pura  e non naturale ha effetti collaterali.

Come di solito avviene in natura non si può riprodurre l’effetto di un olio essenziale mescolando i componenti chimici che lo costituiscono: non si può ricostituire l’intero conoscendo le parti perché c’è qualcosa che sfugge alle analisi che lavora nel contesto.

Nel caso degli olii essenziali la scienza  solamente aggiunge prove chimico fisiche a quanto già si conosceva ed usava nella medicina popolare.

effetti collaterali delle erbe

PIANTA E PARTICOLARITA’

EFFETTI COLLATERALI / INTERAZIONI

Abete e olii essenziali usati come broncodilatatori irritazione cutanea e di broncospasmo con ripercussioni  locali ma anche sistemiche
Acerola (vale anche per la Rosa Canina) la vitamina c di cui è ricca questa pianta non può essere associata all’uso contemporaneo di disinfettanti urinari a base di Ericacea (Uva Ursina) perchè agendo da acidificante urinario, impedisce l’attivazione (in ambiente alcalino) dei glucosidi idrochinonici che sono i componenti attivi di questa classe di piante.
Achillea Allergie e fotosensibilizzazione (o.e. di tuione). Farmaci anticoagulanti, farmaci per la pressione arteriosa.
Aglio Nausea e vomito, gastrite, diarrea. dermatite allergica e reazioni allergiche. Esistono casi di ipersensibilità all’aglio come ad altre liliaceaea.

Può aumentare il rischio di emorragia.

Agnocasto

Reazioni allergiche cefalea e rendere più abbondanti le mestruazioni.

Terapie ormonali (estroprogestinici) e con gli antagonisti della dopamina.

Aloe Effetti collaterali degli antrachinoni se si utilizza lo strato sottofogliare invece di quello centrale nella foglia.

Potenzia gli effetti degli antidiabetici orali e l’effetto antinfiammatorio dell’idrocortisone quando usato per via esterna.

Amamelide Stipsi, danni alla mucosa intestinale. Controindicata se c’è epatopatia.
Ananas Rara intolleranza gastrica. Controindicata in caso di ulcera peptica.

Aumenta i livelli ematici di tetracicline. Aumenta l’efficacia di 5-fluorouracile e vincristina. Le fibre del gambo possono ridurre l’assorbimento di farmaci.

Angelica Sinensis o Dong Guai  MTC Contiene cumarine che interagiscono con il warfarin aumentando il rischio di sanguinamento.

Anice

L’anetolo può dare allergia. Controindicato se c’è predisposizione agli eritemi solari e in caso di epatopatie.

Potenzia la gastrolesività dei FANS e cortisonici, interagisce con terapie ormonali e si somma alle attività fotosensibilizzanti

Arancio

(Citrus Aur.)

La sinefrina (estratta dalla scorza) è cardiotossica: cautela con obesi, ipertesi, diabetici, ipertiroidei, neurodistonici, psichiatrici, bambini e donne in gravidanza.

Verificare che non venga superato a il massimo dosaggio giornaliero e di 30 mg. FANS, altri amari, farmaci neuro e cardio stimolanti, ipotensivi.

Arpago Gastrolesivo controindicato in caso di gastrite o ulcera.

FANS e/ cortisonici, ipotensivi, ipoglicemizzanti, warfarin, antiaritmici.

Assa Fetida  AYUR

Anticoagulanti, antiaggreganti, FANS, cortisonici, ipotensivi.
Betulla Controindicata in caso di insufficienza renale o allergia alla aspirina. (I salicilati possono passare in al bambino attraverso il latte materno).

Barbiturici, alcool, diuretici, ipotensivi, antiaggreganti, anticoagulanti, farmaci gastrolesivi, metotrexato.

Biancospino Aumenta la tossicità dei digitatici aumentandone la biodisponibilità.
Boswellia  AYUR Potenzia l’effetto degli Antinfiammatori.
Camomilla romana Controindicata in caso di gastrite e ulcera.

Amari, FANS e con farmaci gastrolesivi.

Canfora Laringospasmo e convulsioni

I principi attivi possono essere assorbiti per via cutanea dando interazione con farmaci attivi a livello del SNC

Carciofo Cautela in caso di calcoli alle vie biliari. (Verificare che in il contenuto di acido clorogenico sia compreso tra l’ 4.5- e 6 %).

Farmaci gastrolesivi e amari.

Cardo Mariano riduce la tossicità e di vari chemioterapici (cisplatino, fenotiazine, alcol, anestetici, micotossine)
Chelidonium M. Controindicato in epatopatie. Farmaci attivi su SNC.
Centella L’asiaticoside ha attività iperglicemizzante e interagisce con benzodiazepine e altri psicofarmaci aumentando  la sedazione.
Cimicifuga Rac. Emicrania, nausea, diarrea, vertigini (ad alte dosi). Terapie ormonali

Curcuma Longa

 AYUR

Previene le ulcere dovute all’indometacina e alla reserpina ma ad alti dosaggi agisce aumentando i disturbi dovuti a ulcera o calcoli alla colecisti.
Cupressus I tannini possono impedire l’assorbimento di farmaci.
Damiana Insonnia, nausea, cefalea.Ipoglicemizzanti, potenziandone gli effetti
Drosera Controindicata in persone con gastrite, ulcera, enterocoliti
Echinacea Potenzia l’efficacia dell’econazolo crema per la candida vaginale
Edera Controindicata se ulcera, gastrite.

Aumenta la gastrolesività dei FANS, riduce assorbimento di farmaci.

Eleuterococco Insonnia, ipertensione. Aumenta l’effetto dei barbiturici, modifica effetto insulina, aumenta l’efficacia degli antibiotici aminoglucosidici in caso di infezioni da Proteus e Shigella. Rende maggiormente biodisponibile la digitale.
Enotera Nausea e cefalea. Fenotiazine.
Enula Ipoglicemizzanti orali e con gli ipotensivi.
Equiseto Controindicato in caso di insufficienza renale.

Negli animali ha dimostrato effetto anti vit. B1 (tiamina). Può interagire con diuretici e cardioattivi poiché aumenta la diuresi.

Erba medica Antidiabetici, le terapie ormonali, anticoagulanti (è ricco di vitamina K). Gli estratti titolati in fibre possono interferire con vari farmaci.
Escolzia Antidepressivi IMAO e barbiturici e altri sedativi.
Eucalipto o.e. Nausea, vomito, gastrite, miosi, convulsioni

E’ un induttore enzimatico che aumenta il metabolismo di barbiturici, aminopirina e amfetamine. Potenzia effetti ipoglicemizzanti

Fieno greco Ipoglicemizzanti, anticoagulanti e terapie ormonali. Le fibre di questa leguminosa possono ridurre l’assorbimento di alcuni farmaci.

Forskolin  AYUR

Ipotensivi, antiasmatici.

Fucus

Ipertiroidismo ed eruzioni acneiche. L’uso prolungato di angina che può impedire a livello intestinale e l’assorbimento dei minerali. Non va preso insieme al carbonato di litio che ne potenzia gli effetti.
Fumaria Diarrea, sedazione.Sedativi e con gli ipotensivi.
Genziana Iperacidità gastrica, crampi addominali. Controindicata in esofagite, ulcera e gastrite. FANS, amari, e farmaci gastrolesivi.
Germe di grano Controindicato a persone che soffrono di morbo celiaco.
Ginepro Controindicato in caso di insufficienza renale, glomerulonefriti.

Ipoglicemizzanti orali e diuretici.

Ginkgo Nausea, diarrea, vomito, cefalea (3 casi di emorragia cerebrale). Controindicato in pazienti con turbe della coagulazione.

ASA, warfarin, estratti di aglio e salice aumentando l’effetto antiaggregante e la gastrolesività. Pentossifillina, ticlopidina, trombolitici dando rischio di emmoragie e potenziamento farmaci Imao. Con diuretici tiazinici c’è stato un caso di ipertensione. Aumenta l’effetto della papaverina sui corpi cavernosi.

Ginseng Sindrome da abuso (anche associazione con neurostimolanti del tipo esedra, caffeina, sinefrina): tachicardia, irritabilità, tremori, ipertensione, cefalea, disturbi digestivi.Controindicati in pazienti psichiatrici. Può interagire con warfarin, ipoglicemizzanti orali, fenelzina,
Guaranà Effetti da sovra dosaggio della caffeina.Imao, simpatico-mimetici, cortisonici e aggreganti piastrinici.
Gramigna Controindicata in caso di nefriti e squilibri idro-elettrolitici.

Diuretici.

Guggul AYUR

Può ridurre la concentrazione nel sangue di farmaci attivi sull’apparato cardiocircolatorio (propanolo, diltiazem). Antitiroidei. Le resine possono diminuire biodisponibilità di vari farmaci.

Gymnema

Antidiabetici orali e insulina.

Iperico

Fotosensibilizzazione. E’un induttore enzimatico (cit P450) dunque può modificare le biotrasformazioni di molti farmaci: antidepressivi, psicofarmaci che inibiscono la ricaptazione della serotonina, aloperidolo, paroxetina, trazodone, sertalina, nefazodone. Aumenta dunque il catabolismo epatico di: teofillina, digossina, anticoagulanti tipo fencropumone, ciclosporina, indinavir. Interazione con estroprogestinici, alcool, reserpina.

Ippocastano

Controindicato in caso di nefropatie e insufficienza renale. Ad alte dosi l’escina può danneggiare il glomerulo ed il tubulo renale

L’escina si lega alle proteine plasmatiche e può ridurre il trasporto di farmaci assunti contemporaneamente. Anticoagulanti e antiaggreganti

Kava-Kava

Discromie cutanee, emicrania (casi di epatite acuta). Controindicata in caso di epatopatie.

Barbiturici, ansiolitici, levodopa (diminuzione effetto), no con alcool

Lampone o Rubus idaeus

Ipoglicemizzanti.

Lichene

Controindicato in caso di gastrite, ulcera.FANS e farmaci gastrolesivi.

Lino

Controindicato in caso  di dolori addominali acuti come appendicite e diverticolite; occlusione  intestinale.

Liquirizia

Dà ritenzione di  sodio, ipopotassiemia, ipertensione arteriosa. Controindicata in ipopotassiemia, ipertensione, ritenzione idrosalina, sindrome premestruale, soprappeso, insufficienza renale, epatopatie gravi. Interagisce con diuretici, lassativi, digitatici, antiaritmici, cortisonici, FANS, contraccettivi orali, insulina.

Luppolo

Psicofarmaci con alcool per effetto sedativo, terapie ormonali.

Malva

Controindicato in occlusioni intestinali. Riduce assorbimento.

Meliloto

Irritazione gastrica, nausea, epatotossicità da cumarine (verificare titolo in curarine). Salicilati, anticoagulanti. Emorragie con bromelina.

Melissa

Aumenta effetto ipnotico del pentobarbital. Associazioni con iperico e passiflora danno sedazione eccessiva. Con metimazolo dà ipotiroidismo.

Menta

Controindicata in : esofagite, glomerulonefrite, epatite. Può dare  favismo.

Farmaci gastrolesivi.

Mirra AYUR

Nausea, vomito, diarrea, tachicardia. Aumenta la temperatura corpo, turbe sensibilità e del gusto.  Controindicata in metrorragie, gastrite, Interagisce con gli antidiabetici orali:

Mirtillo

Antidiabetici orali, sali di ferro.

Momordica

Potenzia effetti insulina e degli antidiabetici orali e cloropromazide.

Nigella

Sedativi e antistaminici.

Orthosiphon

Calcio-antagonisti, diuretici, digitatici, nitroderivati.

Ortica

Diuretici, ipoglicemizzanti, sedativi snc. Ipotensivi.

Papaia

Potenzia effetto anticoag. del warfarin, antiaggreganti piastrinici.

Partenio

Dermatiti allergiche, ulcerazione delle mucose, vomito, diarrea, cefalea, insonnia. Controindicato in gastrite, ulcera. Antiaggreganti piastrinici, anticoagulanti, FANS.

Passiflora

Barbiturici, sedativi, Imao, con iperico e melissa dà ipersonnia.

Plantago (Psillio)

Controindicata in occlusione. Casi di reazioni allergiche.

Riduzione efficacia di anticoagulanti, antidiabetici, vit. B12, calcio, magnesio, rame, zinco.

Pilosella

Turbe del ricambio idro-elettrolitico. Diuretici e lassativi

Pompelmo (succo)

Aumenta la biodisponibilità dei calcioantagonisti, dicumarolici, benzodiazepine, estroprogestinici, terfenadina, ciclosporina.

Propoli

Reazioni allergiche con asma e dermatiti se non depurata.

Raphanus Sativus

Controindicata in gastriti e  glomerulonefriti.

Rusco

Intolleranza gastrica.

Ricino

Controindicato in occlusioni intestinali, enterocoliti.

Potenzia l’effetto di glucosidi cardioattivi, non assumere in contemporanea ad antielmintici lipofili perché ne aumenta l’assorbimento.

Rosmarino o.e.

Controindicato in epilessia. Interagisce con altre piante che contengono chetoni (salvia, assenzio), effetti su SNC.

Salvia

Controindicato in epilessia (tuione). Sedativi, ipoglicemizzanti, anticoagulanti ed antiaggreganti

Serenoa

Nausea, vomito, diarrea.Terapie ormonali.

Solidago

Sommazione effetti dei diuretici.

Tarassaco

Controindicato in gastrite, ulcera. FANS, amari, diuretici, litio, ipoglicemizzanti.

Tiglio

L’uso eccessivo può portare a cardiopatie.

Uva ursina

Controindicato in Insufficienza epatica. Potenzia effetto desametasone, prednisone, indometacina,  le urine possono colorarsi di verde scuro.

Valeriana

Barbiturici, benzodiazepine, antistaminici.

Verbena

Terapie ormonali, sedativi, farmaci per pressione arteriosa.

Viburno

Spasmolitici.

Withania  AYUR

Barbiturici e altri psicofarmaci, inibisce lo sviluppo di tolleranza alla morfina. Sinergica ai colinergici. Previene la leucopenia da chemioterapici e radioterapia. Previene lesioni gastriche da aspirina.

depurazione

Primavera: le diete depurative

Con il sole di Marzo si celebra il benvenuto della Primavera preludio all’Estate: è istintivo ricordarsi che presto si riporranno gli abiti multistrati per lasciar respirare il corpo dimenticato. In questo periodo esplode il culto delle diete depurative e vengono rivisitati dalle riviste italiane i precetti basilari delle diete rigeneranti quasi parole d’ordine per arrivare adatti all’esposizione in costume del proprio corpo. Ho ritenuto necessario riassumere i principali piani di intervento per questo speciale periodo dell’anno:

  • Piano alimentare e Fitoterapia : ricordare che gli alimenti non devono solo saziare o essere gustosi ma devono anche possedere un valore biologico. I processi del metabolismo cellulare prevedono la generazione di sostanze ossidate che vengono normalmente neutralizzate dai riducenti fisiologici di cui dispone l’organismo. L’alimentazione invernale è piu’ ricca di alimenti che innalzano lo stress ossidativo  (dieta iperproteica, iperlipidica  ricca di grassi saturi) quindi in Primavera soprattutto è necessario cibarsi di cibi lasciati quanto più possibile allo stato naturale che forniscano aggiuntivi equivalenti riducenti: verdura e frutta fresca, carni magre, incrementare il consumo di pesce e legumi, alimenti fermentati tipo kefir o miso.

Per disintossicarsi possiamo prendere alcune tisane a base di Betulla, Gramigna, Solidago , Ononide, Tarassaco, Cardo. Per precisazioni vedi F.U.I. IX ed. F.N.: Specie Composta per tisana alla Betulla, alla Gramigna e al Tarassaco. Queste stesse piante possono essere consigliate in Tintura Madre, per la Betulla gemmoterapico ( anche associate 30 gtt  2-3 volte al giorno). Se coesistono anche disturbi circolatori causa aumento della temperatura consigliare un intervento preventivo a base di Aesculus h., Cupressuss s., Hamamelis  v. Vi ricordo che esistono anche formulazioni omeopatiche di varie ditte ad effetto depurativo – drenante e di prevenzione per i disturbi venosi. ( formulazioni base Hamamelis comp., Aesculus comp., Chelidonium comp. )

  • Utilizzo di sali alcalinizzanti: una situazione di stress ossidativo coincide con un deposito di cataboliti acidi nei tessuti, il cui drenaggio è favorito da miscele di sali alcalinizzanti (in commercio di varie ditte a volte associate a cartine per la lettura del pH urinario); queste miscele comunque devono esser consigliate per cure brevi in quanto  possono affaticare i reni.
  • Esercizio fisico: per attivare i processi di depurazione. Si inizia con un’ attività fisica non troppo estensiva, e soprattutto per chi riprende dopo il “ riposo invernale”, un’attività progressiva e dolce senza training che prevedano sforzi intensi ad elevata produzione di acido lattico .
  • Drenanti che attivano la funzionalità degli emuntori fisiologici( pelle, polmoni, mucose, reni principalmente) e sostengano il metabolismo: formulazioni di erbe o sostanze che attivino lo smaltimento delle tossine e la loro eliminazione, a seconda del meccanismo d’azione e per schematizzare le varie possibilità si possono dividere nelle seguenti classi.

Sostanze che intervengono nel metabolismo dei grassi , inserendosi nel turnover dei lipidi di membrana e nella composizione dei lipidi trasportati dalle lipoproteine: fosfatidil colina (lecitina), inositolo, acidi grassi insaturi da vegetali ( olio di Borragine, Enotera, semi di Lino ) e da pesce ( olii di fegato di pesce e di pesce in genere).

Formulazioni che inducono un senso di sazietà : fibre di Avena, pectine da Pompelmo e da frutta, Chitosano, Glucomannano, Guar.

Formulazioni a base di alghe: alghe monocellulari tipo Spirulina o Clorella, alghe a tallo tipo Laminaria o Fucus. Le alghe possono  anche integrare l’alimentazione quotidiana se aggiunte polverizzate dai prodotti liofilizzati in commercio. La Spirulina e la clorella sono più complete perché contengono gli enzimi della catena respiratoria (sod, catalasi) che aumentano l’ossigenazione dei tessuti e quindi il ricambio.

Preparati che aumentino la diuresi: tisane  diuretiche, prodotti a base di Gramigna, Ononide, Equiseto. The’ Verde che oltre ad essere diuretico possiede un’azione antiossidante e antitumorale.

Sostanze anoressizanti naturali: Garcinia c., Gymnema s.; queste erbe agiscono inibendo l’assorbimento di zucchero . Anche il cromo picolinato  svolge la stessa azione oltre ad inibire l’assorbimento di colesterolo.

 

Inoltre essendoci il cambio di stagione è importante sostenere il sistema nervoso con  rimedi anti stress prima di iniziare una dieta o altre cure consigliando dei prodotti a base dei classici Iperico o kawa-Kawa, Melissa, Valeriana, Passiflora spiegando che una buona predisposizione d’animo rende vincenti i successivi propositi è sempre vero che “Chi ben comincia è a metà dell’opera”!

osteoporosi miti e verità

L’argomento di oggi riguarda alcuni aspetti del processo chiamato osteporosi.

Gli “esperti” di questo campo ci bombardano costantemente provando a venderci degli ormoni sintetici, dicendoci di mangiare ogni giorno determinati alimenti o per finire di assumere un integratore di calcio.

Sono validi questi consigli?

Realmente dobbiamo assumere degli integratori di calcio e come funzionano?

Prima di tutto bisogna cominciare con la definizione ufficiale di Osteoporosi.

“Malattia caratterizzata da una densità ossea bassa e da un deterioramento della micro architettura dell’osso che comporta un aumento della  sua fragilità  e ad un conseguente aumento del rischio di fratture”. La bassa densità ossea è una delle cause della frattura ma non la causa principale, quindi non si può dire che osteoporosi equivale a frattura. Il fatto che l’osso si rompa non è dovuto solamente al diminuito spessore dell’osso ci sono anche altre cause: questo è dimostrato dalle statistiche che in America dimostrano come la maggior percentuale delle donne cui viene diagnosticata l’osteoporosi restano senza fratture fino alla fine dei loro giorni. Questa definizione ha ampliato il numero di donne e uomini che rientrano nella patologia. Infatti i parametri che definiscono una bassa densità ossea sono stati posti piuttosto alti con la conseguenza che è aumentato il numero di persone “malate”. E’ fisiologico, è normale che con il progredire dell’età la densità dell’osso diminuisca.

Il primo assioma da rivedere è dunque che:

NON TUTTE LE DONNE IN MENOPAUSA SONO A RISCHIO DI OSTEOPOROSI.

Ci sono molte culture dove la donna in menopausa è attiva e in salute fino alla fine della sua vita.

Se l’osteoporosi fosse così frequente tutte le donne del mondo sarebbero rese inabili a causa delle fratture e questo non succede. Le donne messicane vivono per 30 anni dopo la menopausa senza avere l’osteoporosi, non perdono peso e non si fratturano. Una squadra di ricercatori ha analizzato i livelli ormonali e le densità ossee di queste donne e hanno trovato che il livello di estrogeni è uguale a quello delle donne bianche americane e in alcuni casi anche più basso. I test di densità ossea dimostrano come la percentuale di perdita di osso proceda egualmente per le donne messicane come per le donne americane. Un basso livello di estrogeni, che è normale nella menopausa, non è la causa dell’osteoporosi. Risultati di ricerche recenti lo confermano. Gli studi confermano come ci siano donne che “perdono più osso” rispetto ad altre e come per alcune questo inizi precocemente. Alcuni studi che rilevano la concentrazione di calcio escreto hanno permesso di definire due categorie, quella delle donne “fast losers” cioè che perdono velocemente calcio e quella delle “normal losers” cioè con indice nella norma. Se la perdita fosse conseguente ai bassi livelli di estrogeni ci aspetteremo di avere un minor livello di ormone nelle donne con osteoporosi e questo non accade.

NON NECESSARIAMENTE BASSI LIVELLI DI ESTROGENI SONO CAUSA DI OSTEOPOROSI.

Passando ad analizzare un altro aspetto si è visto come le donne vegetariane possiedano un minor livello di estrogeni ma una più alta densità ossea delle donne che si nutrono di carne. Anche un altro ormone è implicato nell’osteoporosi: una ricerca del dottor Jerylinn Prior (Professoredi Endocrinologia all’Università Britannica Columbia) condotta su un gruppo di donne atlete conferma come compaia la malattia quando alle donne si abbassa il livello di progesterone, anche se il livello di estrogeni resta normale. Lo stesso venne confermato su donne non sportive. Queste donne avevano mestruazioni senza ovulazione quindi erano deficienti di progesterone. Altre ricerche hanno confermato come sia il progesterone maggiormente coinvolto dell’estradiolo nei processi chiave di costruzione dell’osso. Un’altra ricerca condotta su 63 donne in menopausa evidenziò come somministrando progesterone  aumentava la densità ossea ( aumento in media di un 5% ogni anno).

L’osteoporosi è quindi una malattia dovuta a molte cause e non solo ad una diminuzione di estrogeni! Senza tener presenti i molti effetti collaterali della somministrazione di estrogeni.

PERCHE’ IL PROGESTERONE PUO’ AIUTARE NELL’OSTEOPOROSI.

La ricercatrice dott. Prior ha dimostrato come ci siano dei recettori per il progesterone negli osteoblasti che inducono la deposizione di nuovo osso. (osteoblasti: cellule che rinnovano l’osso depositando nuovi cristalli di calcio; recettore: struttura molecolare cui si lega il progesterone posta sulla superficie dell’osteoblasto che segnala all’osteoblasto stesso di depositare altro osso). Gli estrogeni invece agiscono ritardando il riassorbimento di calcio da parte di altre cellule deputate invece alla demolizione cioè gli osteoclasti. I progestinici ( progesterone sintetico) possono indurre la produzione di nuovo osso ma in modo minore. A questo proposito è bene citare l’esperienza del dottor John Lee che è riuscito a far regredire l’osteoporosi in molte donne trattandole con progesterone naturale oltre che facendo seguire un programma dietetico con supplementi di minerali e vitamine e un programma di esercizio fisico.

SERVONO I SUPPLEMENTI DI CALCIO?

La paura di un insufficiente apporto di calcio è un dato di fatto per le donne che si avvicinano alla menopausa anche se non si rileva nessuna deficienza a livello “nazionale” di questo minerale. Le donne sono incoraggiate ad assumere almeno 1 grammo di calcio ogni giorno: è curioso come nelle donne delle popolazioni sotto sviluppate che non possono assumere alimenti ricchi di calcio il livello di osteoporosi sia inferiore agli standards europei e americani. La popolazione con minor livelli di malattia è quella dei Bantù africani che assumono solamente circa 170 milligrammi di calcio al giorno. Studi simili sono stati fatti nelle popolazioni di Cina, Gambia, Ceylon, Suriname, Perù e tutti confermano che c’è una bassa assunzione di calcio e anche basso indice di osteoporosi.

Ci sono studi che evidenziano come non è collegato un altro introito di calcio con una minor incidenza di osteoporosi. Inoltre i livelli di calcio nel sangue ( e quindi la quantità giornaliera adatta) sono influenzati da: livelli sierici di altri nutrienti (come consumo eccessivo di proteine, sale, grassi saturi, zucchero), uso di alcune droghe, alcol, caffeina, tabacco, livelli di esercizio fisico, esposizione alla luce solare e alle tossine ambientali, impatto dello stress, fattori in genere che deprimono l’apparato endocrino. Da qui si capisce come sia molto complessa la regolazione dei livelli di calcio.

Per esempio le ragazze che seguono una dieta ricca di carne, soft drinks, e cibi confezionati con un alto livello di fosforo, è stato provato, possiedono bassi livelli di densità ossea. L’ uso di supplementi di calcio non è provato perché non è provato anche solo  che assumere maggior quantità di calcio con la dieta possa prevenire dalle fratture. I supplementi a base di ossa, guscio di conchiglie o dolomite semplicemente non servono perché il calcio non è assorbito in queste forme ( e inoltre può contenere piombo!). L’eventuale forma migliore per assumere del calcio è sottoforma di idrossiapatite ( soprattutto se formulata con Boro).

L’UTILIZZO DI LATTE  E DI LATTICINI CI AIUTA A PREVENIRE L’OSTEOPOROSI?

Purtroppo ci sono dei dati che rivelano esattamente il contrario: i latticini contribuiscono alla perdita di osso. Le popolazioni che consumano maggior quantità di latticini sono quelle con maggior malati di osteoporosi come avviene in Scandinavia. Viceversa le popolazioni che non consumano latticini hanno i livelli più bassi di malati. Una dieta ricca di carne e latticini aumenta il rischio di osteoporosi perché rende il sangue più acido e dunque il calcio viene utilizzato ( e quindi trasportato dall’osso al sangue) per tamponare l’acidità del sangue. Così succede che il corpo sacrifica il calcio del’osso per mantenere l’equilibrio acido-base del sangue. C’è una altro problema con i latticini: contengono ormoni, pesticidi, antibiotici ed enzimi che sono noti aumentare il rischio di tumore al seno, inoltre uno studio recente sottolinea come donne che sono intolleranti al latte e si cibano di latticini sviluppino maggiormente tumori all’ovaio e infertilità. Ecco come non è facile per una donna saper discernere tra le varie terapie proposte:  perfino gli estrogeni sintetici sono carcinogeni!

COME PREVENIRE ALLORA?

Per prevenire bisogna assumere progesterone naturale, eventualmente supplementi a base di idrossiapatite o calcio citrato. E’ molto importante inoltre fare regolare esercizio fisico. E’ stato dimostrato che le donne che continuamente fanno diete dimagranti in contemporanea perdono osso.

Quindi, concludendo bisogna rivedere quello che si sa di questa malattia: non dipende dalla mancanza di estrogeni, non dipende dall’assunzione di calcio è una malattia degenerativa del nostro tempo perché abbiamo mutato le nostre abitudini alimentari e non facciamo un sufficiente esercizio fisico.

(Questo articolo è stato scritto dal dotto Gorge J. Georgiou Ph.D. è disponibile l’articolo integrale in inglese alla directory “Altenative Medicine” al sito www.worldwidehealthcenter.net, traduzione della dott. Valentina Pavan)

pollinosi

Introduzione

Negli ultimi anni si è rafforzata drasticamente la diffusione di reazioni allergiche definite come reazioni di ipersensibilità immediata di I tipo che coinvolgono  specificatamente la reazione di riconoscimento tra anticorpi IgE e allergeni  di natura proteica. I fenomeni di reazione immediata coinvolgono essenzialmente lo stato di permeabilità dei capillari e/o la contrazione della muscolatura liscia a seconda dell’apparato interessato.

Ad esempio nell’asma bronchiale si verifica una intensa dispnea e fame d’aria a seguito della contrazione della muscolatura liscia bronchiale; nella febbre da fieno o rinite-congiuntivite allergica i segni clinici sono a carico della mucosa nasale e/o della congiuntiva: starnuti, marcata secrezione mucosa, bruciore agli occhi, lacrimazione, fotofobia. Nell’orticaria invece sono localizzati alla cute con prurito, comparsa di ponfi, gonfiore. In generale si può avere anche ipotensione arteriosa e più gravemente anche uno shock anafilattico.

L’insorgere del raffreddore da fieno o pollinosi è stagionale ed è correlato con il periodo di fioritura degli alberi, dei campi coltivati e dei prati tranne il caso in cui i pollini siano annuali allora si tratta di una allergia cronica (anche nel caso di allergia agli acari o al pelo degli animali , o quella a sostanze chimiche industriali).

Nella prassi quotidiana vengono prescritti farmaci rinologici, simpaticomimetici (derivati dell’imidazolina), glicocorticoidi, antistaminici e  cromoglicato stabilizzatore dei mastociti

(sono, lo ricordo , le cellule cui vengono presentati gli allergeni dalle IgE, e che in seguito a degranulazione liberano sostanze ben note come l’istamina, i leucotrieni , le Pge, eparina  e fattori di necrosi)(vedi figura tratta da “Patologia Generale”, Michael G. Taussig).

Per arrivare ad una diagnosi attendibile sono necessari i test cutanei, e l’anamnesi del paziente: questi dati sono correlati ai calendari pollinici che permettono di avere informazioni sui periodi di comparsa, incremento e diminuzione dei pollini.

In italia i principali pollini allergizzanti appartengono alle famiglie delle: Graminaceae (generiche piante a “spiga”), Urticaceae, Compositaea (generiche piante a capolino tipo “margherita”) cui si aggiungono i pollini degli alberi ( Cipressi, Quercia, Pini, Castagni, Tigli, Olivo, Platano,  etc..).

Comunque si è verificato come l’affezione  sia più frequente per gli abitanti delle aree urbane o viceversa per persone esposte fin dalla nascita ad alte concentrazioni polliniche a causa d’instaurarsi di una successiva intolleranza immunologica .

Studi recenti correlano la reazione allergica (soprattutto asmatica) a situazioni di stress o conflitti emotivi mettendo in risalto le relazioni esistenti tra sistema immunitario e psiconeuroendocrinologia.

Come vengono trattate queste patologie in medicina alternativa

Il trattamento di queste patologie in medicina alternativa prevede una iniziale depurazione seguita da un trattamento specifico o da un trattamento sintomatico. Insieme ai trattamenti spesso vengono consigliati degli  immunostimolanti ad esempio gli stessi che si usano prima dell’inverno per prevenire le malattie da raffreddamento.

I consigli indicati devono essere valutati insieme ad un medico e/o farmacista esperto di naturopatia ed omeopatia. Solo il medico omeopata può stabilire, previo una accurata anamnesi dal paziente la cura più specifica che in omeopatia è sempre “ad personam”.

 

1) Rimedi per depurare il corpo: si utilizza un drenante che purifichi l’organismo prima del  trattamento specifico o sintomatico. Si possono richiedere:

Drenanti omeopatici a base di Chelidonium, Lycopodium, Solidago, Thuya, Myosotis, Carduus-Tarassacum-Equisetum omeopatizzati, che ciascuna ditta possiede con formulazioni specifiche proprio perché l’azione depurativa è richiesta prima di iniziare qualsiasi trattamento omeopatico specifico.

Drenanti fitoterapici: formulazioni a base di tinture madri di Fumaria, Bardana, Tarassaco, Carduus, Cynara, Viola T.(in media 20 gtt 3 volte al di’).

2) Trattamenti:

Trattamento specifico( quando si è scoperta la “sostanza” cui si è allergici): utilizzo di spray omeopatici con il singolo allergene o con un mix di pollini. L’utilizzo dei mix è significativo perché spesso il paziente è sensibile a più pollini di una stessa famiglia botanica.

Il medico omeopata personalizza le cure precisando forma e diluizioni specifici a seconda del tipo di allergene: questi rimedi esistono in varie forme farmaceutiche: fiale bevibili, granuli, globuli, dosi/capsule o  come cure intere a diluizione crescente (indicato con il termine di “scalare progressivo”).

In commercio sono inoltre presenti dei mix omeopatici molto complessi che comprendono anche gli allergeni responsabili delle allergie alimentari o da sostanze chimiche e contengono già nella loro formulazione rimedi drenanti e immunostimolanti.

-Trattamento sintomatico (da attuare in fase acuta quando non si conosce il preciso polline o la sostanza che ha scatenato la reazione allergica)

In questo caso il medico omeopata prescrive dei rimedi omeopatici che rientrano solitamente tra quelli sottoindicati.

Rimedi omeopatici :

(rientrano anche nella composizione dei complessi omeopatici e degli spray)

POLLENS: come preventivo 1 mese prima dell’inizio periodo polline specifico o  in fase acuta per qualsiasi allergia.

HISTAMINUM: per modulare/ diminuire l’azione dell’istamina liberata dai mastociti ( alcuni medici prescrivono anche le dosi).

ALLIUM CEPA: quando vi è corizza abbondante e starnuti e quando i sintomi peggiorano in ambiente caldo e migliorano all’aria aperta.

ARSENICUM ALBUM: modalità inverse ad allium, con aggiunta di irritazione dolorosa delle mucose.

EUPHRASIA: quando è presente infiammazione al bordo delle palpebre con congiuntivite, lacrimazione, secrezione densa e pannosa. Questo rimedio si trova anche nei comuni colliri omeopatici spesso aggiunto a Chamomilla ad azione lenitiva e antiarrossamento.

SABADILLA: quando oltre alla lacrimazione vi sia una sensazione di debolezza con spasmi dell’esofago e sensazione di bolo o di filo in gola che migliora bevendo liquidi caldi.

STICTA PULMONARIA  : se vi è totale ostruzione nasale e aggravamento per brusche variazioni della temperatura. Se vi è tosse abbaiante, irritativa.

3) Terapia immunostimolante generica: indicata nelle allergie e anche come preventivo dei disturbi invernali:

-Fitoterapia:

Tinture madri d’elezione di Echinacea, Rosa C., usate in tutti i processi infiammatori.

Altre tinture madri meno usate:

Agrimonia: congiuntivite e orticaria.

Elicriso: asma, bronchite.

Liquirizia: Antiallergico generico (attenzione che può provocare ipertensione, cefalea, vertigini).

Menta Acquatica: allergia da farmaci  o alimenti.

Macerati glicerici che si possono richiedere:

Ribes N.: in tutti i casi di infiammazione, possiede una azione cortisonosimile.

Viburnum L.: in caso di asma , bronchite, eczema.

Rosmarinus Off.: per le allergie croniche.

Juglans R e Cedrus L..: nei casi di dermatiti allergiche pruriginose.

Alnus G.: in caso di allergia alimentare o nell’asma.

-Omeopatia:

THYMULINE : usato in granuli , prescritto anche in dosi.

MUCOSA RINO/FARINGEA  nel caso di irritazione grave della mucosa e per favorire la reazione. Derivati contenenti fegato lisato di ANAS BARBARIE omeopatizzato.

-Piante introdotte dalla  Medicina tradizionale Cinese:

Perilla Frutescens foglie: sembra agire riducendo il rilascio di  tumor necrosis factor TNF,da parte dei mastociti , inibendo quindi l’infiammazione che segue.

Ganoderma lucidium (Reishi): si tratta di un fungo che oltre ad avere proprietà antiallergiche è anche anti-ossidante e immunostimolante.

(Articolo della dott. Valentina Pavan)

 

 

 

meccanismo delle essenze floreali

I rimedi ottenuti dai fiori agiscono fornendo al corpo l’energia di attivazione di  percorsi emotivi bloccati, di percorsi di consapevolezza. Come avviene questo? Succede che l’individuo in terapia,  si ritrova a reagire a situazioni quotidiane con emozioni forti, inopportune, violente e quindi impossibili da nascondere o tralasciare. L’individuo è costretto ad affrontare degli stati d’animo che non considerava né conosceva e ora sono importanti, vitali. Il fiore in questo modo  agisce da catalizzatore di consapevolezza. La fase che il fiore promuove può essere molto utile per capire come un certo tipo di pensieri conducano al  circolo vizioso della malattia.

Ad esempio: un anziano, senza ragioni apparenti, non ha più voglia di uscire di casa, né di unirsi agli amici per la consueta partita a carte. Diviene triste e pensieroso. La moglie teme che si stia ammalando ma fortunatamente intuisce che il marito è ancora sconvolto dalla morte di uno degli amici, proprio uno di quelli con cui era solito giocare. Non sa come aiutare il marito che si dimostra ostile e taciturno.

Cosa è successo che ha modificato così improvvisamente il comportamento  di quest’uomo?

Parlando con lui si scopre che si aspettava prima o poi che  sarebbe successo, era solo questione di tempo, e tutti avrebbero seguito la fine dell’amico. Quell’uomo aveva paura, l’esperienza della morte di un altro gli sembrava un avvertimento e stava aspettando che queste paure si materializzassero. Si era chiuso nel terrore dell’inesorabile. Il pensiero della morte stava realmente preparandolo a subirla, quasi la invocasse. Era condizionato da questo pensiero, non era più libero di vivere. Il problema come sempre non è capire ma agire dopo che sia ha preso coscienza: agire per smascherare il circolo vizioso, opporsi con un comportamento contrario. E’ già positivo sforzarsi di fare opposizione a questi pensieri: l’energia per fare questo sforzo è fornita dal fiore che aiuta sia a capire sia a trovare la forza per contrastare. L’uomo del caso, esiste davvero e ora sorride al suo passato comportamento, ha capito quanto si era allontanato dalla sua vita per lasciarsi fuorviare  da pensieri inconsistenti automatici  impossibili da controllare perchè non consapevoli.

(Articolo della dott. Valentina Pavan)

i problemi della pelle

I problemi della pelle in omeopatia e fitoterapia

 

In materia medica omeopatica ci sono moltissimi rimedi per risolvere i problemi cutanei, anche in questo caso la scelta del rimedio prevede la valutazione di plurime variabili.

Per velocizzare la ricerca del rimedio il farmacista può avvalersi  della tabella sottoriportata.

(In Omeopatia quasi ogni rimedio riporta dei sintomi cutanei, quindi la tabella riassume i rimedi più usati. Le calcaree ,carbonica,fluorica,phosphorica e sulfurica, sono state tralasciate perchè richiedono una anamnesi più particolare). La scelta del rimedio deve essere fatta considerando innanzi tutto il biotipo e in seguito quali sono le modalità che peggiorano o migliorano i sintomi del paziente oltre a verificare il tipo di cute e il tipo di lesione.

Patologie cutanee

Tabella di correlazione rimedioomeopatico – anamnesi

RIMEDIO INDICAZIONI CUTE

LESIONE

MIGLIORA PEGGIORA PRURITO

O ALTRO

BIOTIPO
ACIDUM MURIATICUM Eczema solare

Eruzioni papule

Geloni

Foruncolosi

Cute intollerante al sole,vescicole,

ulcere

Col movimento e giacendo sul fianco sinistro Con il contatto,

al sole,

con l’umido

bruciante

Soffre in silenzio,

adinamico,

forte avversione per la carne,desiderio di

stimolanti

ACIDUM

NITRICUM

Acne,alopecia,

iperidrosi,

verruche,ragadi,

eczema

Cute secca,

screpolata.

Comedoni,

squame,

fessurazioni

Con il caldo,

con il movimento

passivo

Col freddo,

con variaz.

tempo

Sudore profuso e di cattivo

odore

Nervoso-linfatico

Ansioso,sospettoso,vendicativo,

collerico,impetuoso

bestemmiatore

ALUMINA Allergia,

cheratiti

Lupus,ragadi

Cute secca

Atona , non

traspira

Col freddo,

nel pomerig-

gio

Col calore,

tempo secco

Prurito

violento

Nervoso-linfatico, depresso,stenico,

bruno

APIS MELLIFICA Allergia,edema,

eritema,punture

insetti,orticaria,

scarlattina.

Herpes Zoster

Cute secca rossa, a buccia d’arancia,

vescicole,

pustole

Con

applicaz.

fredde

Toccando e nel tardo

Pomerig.

Prurito

Urticario-ide

(lateralità

destra)

Linfatico-sanguigno

Sospettoso,distratto,maldestro,isterico,

piagnucoloso

ARSENICUM

ALBUM

Micosi,psoriasi,

seborrea,

allergia,ortica-ria, Herpes z

acrocianosi,alopecia,dermatiti,

eritemi essudat.

Cute secca, rugosa, papule,

pruriginosa,

cheratosi,

secrezioni

sanguinolente

Col calore, in Estate Col freddo,

di notte,

grattandosi

Prurito violento con vescicole

e dolori

brucianti

Magro,astenico,

iposurrenalico,

debole,ansioso,

timoroso,disperato

BRYONIA Acne,scarlattinaallergia,

eruzioni che precedono la febbre o tardive,ulceraz. con sensazione di freddo

Cute gonfia,

lucente,

bruciante,secca,

squamosa,

ittiosica,eritema

macule

Con il freddo,all’aria aperta Con il caldo e con la soppressione No prurito ma cute e capelli

seborroici

Biliare-sanguigno,simpaticotonico,collerico,

impetuoso,impaziente,teme la povertà

(lateralità destra)

CANTHARIS Cellulite dolorosa,

ustioni,eritema essudativo e nodoso,Herpes z, dermatiti

Cute infiammata,

bruciante.

Bolle,vescicole

Con applicaz. fredde Con il contatto, con l’acqua e con il caffè Prurito bruciante con bolle che si rompono Nervoso-biliare,

ipersensibile,

iperestesico,

idrofobico,

passionale

CAUSTICUM Acne volgare,

rosacea,fistole,

geloni,ragadi,

vecchie ustioni,

verruche di ogni tipo, eruzioni

Cute secca

Malsana,

bruciante

Con l’umidità, con il calore Col freddo secco,alla sera,

nel primo pomerig.

Prurito bruciante

Spesso con bolle e ulcere

Nervoso-biliare, vagotonico,magro,

astenico,molto freddoloso,spirito critico,diffidente,

altruista

GRAPHYTES Acne,alopecia,

cheloidi,eczema,

Herpes simplex/z micosi,psoriasi

efelidi,epiteliomi,

distrofia unghie

Cute pallida,

secca,atona,

rugosa,

malsana,unghie deformate

All’aria aperta,

coprendosi,

mangiando

Col freddo,

l’umido,di notte,col caldo del letto

Eruzioni squamose con muco mieloso,

croste,

cisti

Linfatico sanguigno

vagotonico,ipotireo-genitale,atonico,

obeso,depresso,

timido,emotivo,

freddoloso

LEDUM

PALUSTRE

Acne rosacea,

eczema secco,

foruncolosi,

puntured’insetti

herpes,eritema essudativo e nodoso

Cute con macchie blu eruzioni in regioni coperte,

ecchimosi post-traumatiche

A contatto con il freddo Con il calore del letto Prurito alle caviglie e ai piedi Reumatico-gottoso,

incline all’alcool,pletorico,

sanguigno, robusto,

con pelle che sanguina facilmente

MEZEREUM Eczemi vari,

eritema,herpes z e sue nevralgie,ittiosi,pitiriasi,prurito violento

Cute bruciante,

ulcerata,

pruriginosa senza eruzioni.

Eruzioni erpetiche,eruzioni in genere

Col caldo,toccando,col freddo umido, Prurito violento astenico-nervoso,vagotonico,freddoloso,soffre di eruzioni croniche che riappaiono ogni Estate
RHUS TOX Herpes di tutti i tipi,scarlattina,

orticaria,eczemi

dermatiti

Cute dura, spessa,dolente,

all’aria e all’acqua fredda

Col caldo secco Con umidità, tempo

freddo umido

Il prurito non migliora

grattando

Biliare-nervoso,

simpaticotonico,

molto freddoloso

SILICEA Cheloidi, cicatrizzazione lenta,iperidrosi,macchie,unghie incarnite,

distrofiche,acne

Cute pallida atonica,rugosa,

acneica,

comedonica

(Eruzioni sul collo)

Col calore moderato, in Estate Col freddo in corrente d’aria Eruzioni umide

Ulceraz.,

ascessi,

cicatrici

Linfatico-nervoso

vagotonico,molto freddoloso,ipersens.

Psicoastenico,

demineralizzato

SULFUR Acne,crosta lattea,dermato-micosi,eczemi secchi e seborr.,

eritematosi,eruzioni squamose e vescicolose,

foruncolosi,

neurodermite,

sudoraz. fetida

Cute secca,rugosa,

maleodorante,

pruriginosa,

malsana, intollerante all’acqua,

al caldo,alla lana

Con lo sport,

all’aria apertacon l’eliminaz.

(sudore,diuresi etc…)

Col caldo,con

l’acqua,sostando in piedi,con

la soppres.

Suppuraz.corrosive,brucianti,

spesso comparsa di malattie cutanee diverse

Sanguigno-nervoso,ipertiroideo,pluriintossicato,iporeattivo,sedentario,non ama lavarsi,disordinato,secrezioni brucianti e di odore acre,

avversione per carne e latte,irritabile

Oltre a questi rimedi omeopatici unitari da usarsi preferibilmente in granuli ( 5CH se si vuole agire a livello fisico più che mentale), si possono associare dei macerati ad azione drenante, rientrando in gemmoterapia:

CEDRUS LIBANI    MG Stimola la sudorazione,si usa per gli eczemi secchi,ittiosi,psoriasi,dermatiti pruriginose 50 gtt x 2 volte al di’ lontano dai pasti
JUGLANS REGIA   MG Acne pustolosa,psoriasi,impetigine,

collagenosi,antiinfiammatorio in dermatopatie, cistiti, salpigiti, pancreatiti

30 gtt x 3 volte al di’ in poca acqua,lomtano dai pasti
RIBES NIGRUM      MG Antiinfiammatorio in tutti i casi, drenante, cortisonosimile, 40 gtt x 2 volte al di’

Si possono aggiungere delle tinture madri,con azione depurativa , epatorigenerante:

BARDANA      TM Dermatosi in genere,malattie esantematiche,seborrea,iperuricemia,iperglicemia,

antisettico,antimicotico,depurativo

40 gtt x 3 volte al di’lontano dai pasti
FUMARIA        TM Cane,depurativa,diuretica,antispastica (può dare stipsi),antiipertensiva. 35 gtt x 3 volte al di’lontano dai pasti per 25 giorni, poi pausa di 1 settimana
VIOLA TRIC.   TM Dermatopatie dell’infanzia,crosta lattea,psoriasi,orticaria,dermatite atopica 50 gtt x 3 volte al di’ pre-pasti

(bambini. 10 gtt 4-5 volte al di’)

In commercio esistono dei complessi sia omeopatici,sia gemmoterapici sia di tinture madri che agiscono sinergicamente con un effetto piu’ veloce.

Come usi esterni con effetto antiarrossamento , lenitivo, emolliente si possono usare delle pomate a base di Calendula off. in cui la percentuale di TM oscilla tra il 4% (vedi pomate omeopatiche standard) e il 20% da usarsi direttamente sull’eritema solare , sulla parte infiammata. Per problemi legati all’eritema solare si aggiungono oleoliti di iperico da usarsi direttamente o miscelati alle creme.

Sali di Schussler e loro utilizzo

I sali minerali partecipano a tutti i processi biochimici dell’organismo e’ vero infatti che la malattia della cellula insorge a seguito della perdita di sali inorganici. I minerali devono essere assunti con gli alimenti . Lo stato di salute e’ rappresentato dall’equilibrio quantitativo dei singoli sali minerali mentre la malattia insorge a causa di un disequilibrio. La terapia allopatica (farmacologica di base) consiste nel riequilibrare la carenza con l’apporto quantitativo: il meccanismo d’azione è  biochimico. La terapia di Schussler aggiunge al meccanismo allopatico un altro tassello: i sali vengono somministrati in forma diluita e dinamizzata (alla 6DH o alla 12DH). Schussler verificò clinicamente che queste diluizioni agiscono in modo ottimale senza arrecare alcun danno anzi promuovendo ciò che è vitale.

L’informazione del  sale minerale può, in caso di determinate carenze, indurre la cellula a ricreare un equilibrio interno e circostante, soprattutto il messaggio omeopatizzato (diluizione e dinamizzazione) stimola gli organi ad assimilare i sali corrispondenti. Ad esempio accade che ad un paziente vengano somministrate, secondo la medicina allopatica, alte concentrazioni di sali, senza che  la cellula sia in grado di assimilarli: i sali di Schussler trasmettono l’informazione riattivando la via biochimica e riaccendendo la richiesta di assorbimento del sale mancante. Analizzando la cenere dei tessuti di spoglie umane, Schussler scopri’ la presenza costante di 12 sali, che egli numerò come segue: vedi tabella. Nei diversi paesi la numerazione può differire da quella originale quindi è bene usare il nome del sale per esteso, seguito dalla diluizione.

Quasi tutte le ditte omeopatiche possiedono i sali di Schussler che vengono venduti in compresse e solo alcuni in pomata. Per dare un’idea del loro utilizzo viene proposto lo schema di corrispondenza rimedio – patologia che va a curare.

 Tabella: Sali di Schussler e loro utilizzo

NOME e Abbreviazione UTILIZZO
1.Calcium fluoratum (Calc.fluor)

problemi dentizione e ossei, nevralgie, sciatica, invecchiamento precoce

2.Calcium phosphoricum

(Calc. phos.)

rachitismo, crampi, formicolio, indebolimento, emorragie
3.Ferrum phosphoricum (Ferr. phos.)

infiammazione, febbre, contusioni, slogature, preventivo influenza e sforzi

4.Kalium chloratum (Kali. chlor.)

infiammazione cronica, disintossicazione

5.Kalium phosphoricum

(Kali. phos.) 

malattie nervose, cerebrali, cardiache, necrosi, setticemia
  6.Kalium sulfuricum (Kali. sulf.) rigenerazione del fegato,epatiti, nefriti , flemmoni, catarri
7.Magnesium phosphoricum (Magn. phos.) reazioni spastiche del corpo,agitazione

ansia, ricostruzione fratture ossee

8 .Natrium chloratum (Natr.chlor)

intossicazioni varie, piaghe, punture insetti, reumatismi articolari

9.Natrium phosphoricum

(Natr. phos.)

eccesso di ac. Lattico, congiuntiviti, diarrea e vomito acidi
10.Natrium sulfuricum (Natr. sulf.)

edema, infiammazione con edema, febbbre intermittente, sapore amaro

11.Silicea (Sil.) risoluzione ascessi,
12.Calcium sulfuricum

(Calc. sulf.)

guarigione di vecchie suppurazioni, malattie della pelle, stanchezza cronica

    

costituzioni omeopatiche

In base al livello di mineralizzazione  Antoine  Nebel , medico omeopata di inizio secolo, ha individuato tre costituzioni , tre tipologie di persone. Questa suddivisione si basa su caratteristiche biochimiche e fisiognomiche ed è interessante perché ci permette di cogliere dei tratti caratteriali profondi da considerazioni solo esteriori. Naturalmente è molto limitativo applicare queste definizioni in senso stretto, sono preconcetti che permettono solo di costruire una impalcatura e che  aiutano a cogliere come si è evoluta la persona partendo dalla sua costituzione: l’apprezzamento maggiore è proprio questo, porre dei confini per individuare quanto l’individuo ha saputo sconfinare. Queste tre costituzioni rispecchiano nella materia medica le tre costituzioni calciche (calcarea carbonica, fosforica e fluorica), che in misure diverse entrano a costituire ogni individuo. Identificando quale componente prevale abbiamo un’ utile indicazione sul rimedio omeopatico da usare perché esistono rimedi  che si accordano meglio a ciascuna costituzione.

Il tipo CARBONICO

L’individuo tipo è basso, tarchiato, e presenta un mento squadrato. Non riesce ad estendere l’avambraccio in linea con il braccio a 180° a causa di una contrazione dei legamenti sul substrato scheletrico corto. La mano è tozza con dita corte e unghie piatte. I denti sono di forma e disposizione regolare. Sono predisposti alla carie del colletto. Possiede arcate dentarie ellittiche e volta palatina appiattita con asse trasversale maggiore. Secondo altri autori viene altresì definito digerente, respiratorio(endoblasta del Martiny), brevilineo-astenico (Pende), psorico-psicotico, mandibolare. Di indole è metodico, quieto, pigro e indolente però se motivato dimostra in tutti i campi tenacia e costanza.

Quando è giovane si presenta di fisico muscoloso e tonico, nel corso della vita segue velocemente una fase astenia vagotonica con disturbi metabolico nutrizionali dovuti all’incapacità di eliminare le tossine come: obesità, diabete, litiasi, gotta, ritenzione idrica, artrosi, eczema cranico, ipertensione, dislipidemie.

Il tipo FOSFORICO

E’ alto e longilineo, magro. Il cranio presenta la fronte alta. I denti sono lunghi rettangolari di colore giallastro con facilità alla carie centrale. L’occlusione risulta imperfetta, l’arcata dentale è ellittica con volta palatina ogivale. Le mani presentano le dita più lunghe del palmo. Il torace è stretto e piatto: i legamenti sono più lassi che nel caso del carbonico. L’avambraccio si estende in linea con il braccio. Secondo altri autori viene definito come ectoblasta cioè gli apparati interessati sono la pelle e il sistema nervoso (Martiny), longilineo-astenico (Pende), tubercolinico.

Questa tipologia rappresenta il ragazzo che cresce velocemente, sempre malaticcio e facilmente esauribile con tendenza al dimagrimento, alla demineralizzazione all’acne. L’umore è variabile, soffre di impazienza ed è disordinato. Tanto è allegro e tanto può diventare depresso e malinconico. Si stanca presto di ogni nuova attività che intraprende ed è privo di volontà. E’ affetto da problemi reumatici, anemie ,distonie neurovegetative, atonia intestinale e gastrica (fermentazioni e colite).

Il tipo FLUORICO

E’ una miscellanea delle costituzioni precedenti: la statura è media, presenta le braccia leggermente più lunghe, sproporzionate rispetto al corpo, iperestende l’avambraccio sul braccio in quanto c’è iperlassità dei legamenti.

. I denti sono irregolari , storti con smalto non uniforme; le arcate sono variabili con volta palatina ogivale a punta. L’occlusione è totalmente asimmetrica. Psicologicamente è agitato, impulsivo, incoerente, geniale. Problemi all’apparato scheletrico fin dall’infanzia: và facilmente incontro a distorsioni, lussazioni, e dilatazione a carico delle vene, varici.

(Articolo della dott. Valentina Pavan)

essere pulsatilla

Non è semplice essere Pulsatilla perché abbiamo un umore variabile e spesso sebbene doniamo dolcezza ad ogni gesto veniamo presto ferite. Troppa emotività con crisi di pianto: il mondo ci sembra molto spigoloso e ad ogni angolo restiamo deluse e tratteniamo a stento le lacrime. Per fortuna presto ci rattristiamo ma anche presto ci  consoliamo e cambiamo stato d’animo realmente fluttuanti al tempo e agli umori altrui. Eppure siamo fiere della nostra spontaneità anche se siamo rassegnate e pensiamo di venir fraintese.

A volte siamo troppo malleabili perché vogliamo rispondere a ciò che gli altri pensano di noi, perché è più comodo adeguarsi e lo scontro ci spaventa e sappiamo di alterarci troppo nel conflitto. Nulla è mai identico in come ci ammaliamo, nella risposta del nostro corpo alla vita: spesso anche i dolori sono erratici anche se permane una congestione venosa alle estremità e non sopportiamo i grassi soprattutto i desiderati gelati ci aggravano e appesantiscono. Il caldo poi ci paralizza sempre alla ricerca di aria aperta che faccia evaporare le nostre emozioni. Siamo sensuali ma bloccate perché anche l’approccio con l’altro sesso ci ferisce, sentiamo sulla pelle quello che gli altri provano quasi fossimo antenne sospese in cerca di un modello spirituale da seguire…eh si’ abbiamo la tendenza ad aderire presto alle idee altrui diventando amazzoni per cause estreme.    PAROLE CHIAVE PER L’IDENTIFICAZIONE DI PULSATILLA: umore variabile, presto ferite, emotività, crisi di pianto, spontaneità, rassegnate, malleabili, dolori erratici, congestione venosa alle estremità (spesso c’è cellulite), non sopportiamo i grassi (gelato), ricerca di aria aperta (ma freddolose), sensuali ma bloccate.

(Articolo della dott. Valentina Pavan)- (Immagine : Roberto Chiey Gamacchio – Piero Bressan (1990) “LE TIPOLOGIE IN OMEOPATIA” Ed. Demetra srl)